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Come si legge un pedigree?

Spesso si dà per scontato di conoscere un determinato strumento o si sottintende di comprenderne la funzione completa.. e così ci si ritrova a "supporre" di capire ciò che si stà guardando senza però riuscire a trarre tutte le informazioni utili.

Ho pensato quindi di fare un banalissimo articolo sulla lettura e comprensione del pedigree (o genealogico, che a dir si voglia) per chi può esserne interessato e per chi desidera approfondire l'argomento. 

Ho scelto questo pedigree (dei Cuccioli Balatonini) perchè ha diversi elementi che è possibile valutare e argomentare.

 

Faccio una doverosa premessa iniziale:

io allevo molto in intralinea (ovvero consanguineità) quindi nei miei genealogici si troveranno spesso accoppiamenti tra ratti fratelli, perlopiù, o parenti vicini o lontani (più avanti magari spiego anche il perchè..^^)

***fine premessa***


Iniziamo dalla base:

La direzione

Il genealogico va letto da sinistra verso destra, dove a sinistra troveremo i genitori del ratto di cui stiamo valutando il pedigree.. e man mano che spostiamo lo sguardo verso destra scorriamo i suoi nonni, i suoi bisnonni, i suoi trisnonni.. (e dipende quante generazioni il pedigree comprende, solitamente sono 4 o 5, di più diventa piuttosto caotico).

Quindi la direzione è questa -------->


La disposizione

I soggetti maschi vengono mostrati nella parte superiore della coppia, i soggetti femmina nella parte inferiore.

(questa grafica è utile perchè ha segnato in azzurro i maschi presenti ed in rosa le femmine.. così da rendere ancora più chiaro lo schema con cui si sviluppa il genealogico)


Gli elementi

Che cosa deve dirci il pedigree?

Un buon pedigree fornirà quante più informazioni possibili, quelle che non devono mancare sono:

- il nome

- la data di nascita

- elementi estetici come varietà, marking, pelo, orecchie 

Un pedigree eccelso fornirà anche la data di decesso e (uau) anche la causa (non frequente ma utilissima).

 


I legami

(è più semplice da intuire con una grafica a caselle ma cerchiamo di capirci ugualmente..)

Come ho mostrato nell'immagine, ogni soggetto a sinistra è nato dalla coppia corrispondente alla sua destra.

Allo stesso modo si può leggere in ogni colonna e per ogni coppia:

soggetto superiore x soggetto inferiore= il soggetto alla loro sinistra.


A che cosa serve sapere tutte queste cose?

Qui viene il bello! :)

Il pedigree è la storia del ratto, il suo album di famiglia, il suo albero genealogico, come quel ratto è arrivato a questo mondo attraverso i suoi predecessori e ne racconta il percorso che è stato scelto dall'allevatore per farlo nascere.

E' uno strumento preziosissimo tanto per chi alleva che per chi è semplice amante del ratto e lo vuole come pet.

 

Per chi alleva dà elementi importanti quali:

- età dei ratti riprodotti (in base alla data di nascita)

- genetica presente nel genealogico relativa a varietà, marking, pelo, orecchie

- origine dei ratti presenti

- approfondimenti sulla linea da cui il ratto deriva

Ciò permette di valutare il soggetto in modo più completo e scegliere di introdurlo in un programma di riproduzione in maniera maggiormente consapevole, anche se allevato da altri si hanno molti elementi conosciuti e utili.

 

Per chi non alleva è altrettanto importante:

se può non interessare il discorso genetico, tutto il resto invece ha il suo giusto peso.

Mi spiego.

Il pedigree rappresenta le scelte allevatoriali che l'allevatore ha promosso e portato avanti nel suo allevare, può quindi essere un indicatore se il tal allevatore ha fatto scelte da noi condivise oppure no.

Riprendendo il discorso della consanguineità, ad esempio, chi la considera non corretta non dovrebbe rivolgersi ad un allevatore che la utilizza.

Se si è contrari alla riproduzione di una ratta/o prima dei sei mesi e nel genealogico vedo che i soggetti sono stati fatti riprodurre più giovani di tale età, scarterò un allevamento che fa scelte che non condivido.

Se cerco un ratto che mi dia maggiori garanzie a livello di salute e di carattere non sceglierò un soggetto che ha poche generazioni conosciute alle spalle, ne sceglierò uno di cui si conoscono maggiormente le origini e quindi è meno "un terno al lotto".

 

E qui apro il discorso generazioni.

(che mi piace tanto )

Le generazioni

Il discorso delle generazioni è probabilmente il mio preferito perchè nello studio di un pedigree è ciò che permette di dire quanto un soggetto è conosciuto e quanto è "sicuro".

(ho scelto di usare questo pedigree proprio per la presenza di Micene, perchè come ho già detto.. io di aperture ne ho fatte poche..)

 

 

Esaminiamo:

Micene è un soggetto esterno (ovvero che viene dal di fuori del mio allevamento) e ha genitori ignoti.

Non ho idea di chi fosse figlia, quali fossero le sue origini, quali eventuali het potesse portare ma soprattutto quali problematiche di salute, eventuali tare genetiche, eventuali disturbi comportamentali.. impossibile determinare tutto questo solo guardandola. 

Conoscevo solo le sue qualità fenotipiche e caratteriali (di un ratto riprodotto ad età relativamente giovane, quindi presto anche per far emergere patologie per cui potesse essere predisposta o manifestare più avanti, ad età avanzata).

Merlino è una seconda generazione.

Nasce da due soggetti di prima generazione (nati 2015), nati a loro volta da un soggetto esterno (Dresta La Sovversiva - nata 2014) ed un mio soggetto derivante da una Linea che è alla base del mio allevare fin dal principio (Levi Rivaille / Ackerman Attack on Titan - nato 2015, Linea Base dal 2010) quindi tante tante tante generazioni conosciute, anni di vita passata con loro.

Ora occhio.. perchè c'è il tranello.

Basta Levi e il suo pedigree conosciutissimo, sicuro, attestato esente rogne e magagne a garantire ai suoi figli altrettanta certezza di salute e buon carattere?

NO
NO e PER NIENTE.

Perchè nel momento in cui introduci sangue nuovo con un soggetto esterno puoi, nell'immediato o nelle generazioni successive, veder emergere problemi che il nuovo soggetto ha portato con sè e distribuito ai suoi figli, nonostante l'altro soggetto della coppia fosse considerato "sicuro".

I figli ereditano da entrambi i genitori, 50 e 50.

Quando introduci un nuovo soggetto di fatto apri ad una nuova linea dove solo il 50% puoi dire di conoscere.. l'altro 50 appartiene al soggetto nuovo e non si può sottovalutare.

 

Questo è il motivo per cui sono poco propensa a fare aperture frequenti e preferisco allevare maggiormente in intralinea per dare modo ai problemi di emergere, qualora presenti.

Ammucchiare tanto sangue diverso in un'unica linea, specie se i soggetti non sono sicuri e non sei certo siano esenti problemi può avere come risultato il trovarsi con rogne esorbitanti e non sapere da chi hanno avuto origine.. e ciò, chiaramente, rende molto difficile arginare il problema ed evitare di portarlo avanti nelle generazioni successive, a danno ovviamente dei ratti.

 

Questo è anche il motivo per cui i (secondo il mio modesto parere) migliori allevatori non cedono le prime generazioni ma le tengono in modo da monitorare loro stessi il risultato e l'andamento dei soggetti ottenuti (ed evitare di dare ad altri eventuali rogne che hanno prodotto loro).

Almeno la prima generazione, per buon senso e per toccare con mano se la direzione intrapresa è corretta o se è da rivedere.

Tenere un paio di soggetti per cucciolata non è sufficiente e appioppare ad altri ratti che possono avere problemi comportamentali o di salute (perchè di fatto non li conosci e non puoi garantire nulla di concreto) non fa aumentare la fiducia delle persone negli allevatori.. a cui si rivolgono per avere un ratto ben selezionato e non con le stesse probabilità di sviluppare rogne di un ratto preso al negozio.

Quest'è.

 

Dunque, tornando al discorso del pedigree in foto..

Da un soggetto di seconda generazione, quindi con un background conosciuto e consolidato, ed un soggetto esterno, dalle origini più o meno ignote, ciò che si ottiene è una nuova prima generazione, una Linea nuova, con sangue inedito rispetto a quanto avuto finora.

 

Se ti propongo un ratto "selezionato" per forza parlo di ALMENO una seconda generazione o più, una prima generazione è sempre sempre sempre sempre da valutare e non può essere garantita se non per quello che si è visto fino a quel momento.

Che l'origine del ratto esterno sia ignota o nota, che provenga da un vascone da pasto o dal più famoso allevatore al mondo, la prima generazione è sempre da valutare, perchè nel vascone puoi trovare il miglior ratto del mondo come il peggio fornito di rogne.. così come puoi scoprire che l'allevatore top non è per niente così top e fa tanta tanta m***a.. solo che non la dice (o la scopri dopo), te la trovi tu a casa con il ratto preso da lui..

Non fidarsi delle chiacchiere e valutare esclusivamente ciò che si tocca con mano è il miglior consiglio che posso dare.

Anche in buona fede eh.. non vogliamo pensare che tutti gli allevatori mentono, nascondono, fanno por**te (però..) a volte semplicemente DAVVERO quel problema nella linea non era mai emerso.. non si era mai visto.. non c'era nemmeno il sospetto di questa possibilità.

Ed è così, è possibile, magari col determinato accoppiamento si è andata a creare la combinazione pessima che ha fatto manifestare la problematica.. quindi anche dalla linea più sicura e dal soggetto più garantito può succedere.. sono esseri viventi, non li crei col pongo e la genetica, specie quella legata ai problemi di salute, è complessa, tanto tanto complessa.


I tempi

Un'altra cosa che io valuto sono i tempi, per me molto molto molto importanti.

Oltre a valutare a che età sono stati riprodotti i soggetti (discorso a cui sono particolarmente sensibile) trovo molto utile valutare l'età complessiva di una linea.

Qui nell'immagine ho aggiunto le età che non compaiono nella quarta generazione.

 

Un ratto quanto vive? 

Lo sappiamo, purtroppo la vita media si aggira intorno ai 2-3 anni.

In un pedigree perchè valuto questo elemento?

Perchè valutare un pedigree che ha 2, 3, 4 generazioni è una bella cosa.. ma se sono tutti ratti giovani e la generazione conosciuta più "vecchia" non è nemmeno anziana.. mi dice molto poco su quanto un allevatore conosce quei ratti, li ha visti diventare adulti e anziani, li ha visti invecchiare (come) e morire.. (di cosa).. in compenso mi dice che nel giro di 2 anni o poco più ha già avuto molte generazioni di quella linea di cui sa ancora poco, quindi ha allevato con una conoscenza parziale dei propri soggetti (perchè fintanto che son giovani son sani).

Peggio ancora se parliamo di aperture di linee e di immissione di soggetti esterni.

Se in una linea che ha, per dire, due anni di vita, che conta già diverse generazioni, non sono ancora morti i capostipiti e nel mentre emergono problemi (comportamentali e/o di salute) è perchè non ci si è preso il tempo di DARE TEMPO ai ratti di manifestare questi eventuali problemi.. che purtroppo sappiamo emergono spesso solo con l'età che avanza, non si può parlare di buona selezione, di ratti sicuri, di ratti ben selezionati.. è più un "sperarlo".. un augurarselo sulla base di quel che si sa, ma non basta.

Bisogna dare tempo, una linea bisogna farla maturare per definirla selezionata.

 

Quando una linea è matura?

Quando almeno le sue prime generazioni sono decedute e si è potuto valutare eventuali problematiche emerse (o l'assenza di tali).

Linee giovani non possono dare garanzie "garantite" perchè non rispettano la natura del ratto.. che lo vuole sano fino ad una certa età senza molto sforzo.. e solo dopo emergono le possibili predisposizioni che fanno capire se e quanto la linea su cui si stà lavorando è solida e si può proseguire.. o è meglio interrompere o cambiare direzione.

 

Non è una cosa importante da valutare? 

Io dico che fa una bella differenza!

Per tornare al pedigree mostrato nell'immagine, quando sono nati i Balatonini il 30 aprile del 2020 io conoscevo la Linea da cui sono nati:

dal 2014 quando è arrivata Dresta La Sovversiva

dal 2015 quando è arrivato ReBas BeelzeBae

dal 2010 quando ho iniziato la Linea Base, da parte di Levi

dei soggetti riprodotti, dove ho potuto, ho scelto femmine di un anno di età e maschi di due, in modo che potessero dirmi quanto più era possibile su salute e comportamento (nonostante fossero di molte generazioni conosciuti e tenessi con me le cucciolate interamente.. ma per me non esiste l'eccesso di premura).

Queste sono state le mie scelte allevatoriali per arrivare a far nascere i Balatonini.

Con altre Linee, con altre cucciolate ho fatto scelte simili o diverse, dipende dall'obiettivo che volevo raggiungere. Queste mie scelte possono essere più o meno condivise (per carità.. al mondo ce n'è per tutti!) ma se io valuto un pedigree come questo da un altro allevatore deduco che mira a valutare la salute visti i tempi tra una generazione e l'altra, magari punta alla maggiore longevità vista l'età dei riproduttori, non riproduce per ottenere nuove generazioni quanto prima.. non emerge fretta, emerge una linea con tempi lunghi, di molti anni in cui è stato possibile monitorare il ciclo di vita delle generazioni precedenti fino al suo compimento, poche immissioni esterne, consanguineità per valutare i risultati di queste immissioni e tempo per far emergere eventuali rogne.. e se la direzione è proseguita con coerenza vuol dire che non ne sono emerse tali da far interrompere o deviare.

Se, invece, davanti mi trovo un pedigree che ha 4 generazioni in due anni di vita, con ratti riprodotti presto e tutti relativamente giovani, dove la scelta allevatoriale magari mira maggiormente al colore o al marking, con ratti che hanno origini diverse, esterne, o sono prime generazioni riprodotte con altre prime generazioni di diversa origine.. ciò che emerge da tale percorso sono cose praticamente opposte al profilo precedente.

 

I pedigree non sono tutti uguali, non dicono tutti la stessa cosa ed imparare a leggerli

e soprattutto a cercare le informazioni che interessano maggiormente li rende uno strumento importante

nella scelta del proprio futuro ratto, che sia per allevamento o per compagnia

 

E quando una persona si rivolge ad un allevatore e valuta il genealogico di una cucciolata per scegliere il proprio ratto.. dovrebbe saper valutare anche queste cose perchè da ciò ne dipende una scelta responsabile:

TI STA' BENE PRENDERE UN RATTO ALLEVATO COSI'? O LO PREFERISCI ALLEVATO COLI'?

 

La scelta è libera, personale, indipendente.. mi piacerebbe fosse anche pienamente consapevole.. e con questo articolo magari ho dato qualche input in più per avere le idee più chiare e maggiori strumenti per approfondire un documento che non è solo "il vezzo dell'animale d'allevamento", è la Storia del Ratto.. e dev'essere una storia scritta come può piacerci, inutile poi criticarne il finale se già di partenza non piaceva l'autore :)