Bisognerebbe innanzitutto definire cosa si intende per "allevatore".
Dirò cosa intendo io:
persona che alleva con criteri selettivi atti ad escludere tare comportamentali, problemi di salute lievi e gravi, che conosce le proprie linee e le porta avanti con riproduzioni mirate ad ottenere soggetti migliori dei soggetti di partenza.
Qualsiasi altra figura che si discosta da ciò non è per me un allevatore ma una persona che riproduce ratti, e quello son capaci tutti.
E' dunque "cattivo" chi alleva con selezione? Certo che no! Se il ratto italiano può raggiungere gli standard stranieri di salute e longevità è SOLO attraverso la selezione che tale speranza può diventare realtà..
Questo non è male, questo ha senso, e questo richiede duro lavoro e tanto tempo da investire.
Ciò che non ha senso invece è il solo riprodurre, l'accoppiare i due ratti di casa per "togliersi la voglia di cuccioli".. piagnucolando poi perchè si pone il problema di cederli e a chi.. -_-
Il solo riprodurre non si basa su alcun progetto selettivo, nè è un qualcosa che si porterà avanti nel tempo, è solo un aumentare di numero i ratti che cercano casa..
Se uno riproduce e si tiene per sè i ratti chiaro che non deve nulla a nessuno.. ma è anche chiaro che è un qualcosa fine a sè stesso, non è per me allevare, questo.
Dunque allevare è innanzitutto un percorso, un progetto concreto che viene portato avanti, per migliorare i propri ratti sotto ogni aspetto possibile.
Quanti possono definirsi allevatori in Italia è un altro argomento spinoso, ma appunto lascio giudicare ad altri, io ho detto ciò che intendo io, e tanto mi basta per basare la mia opinione.. :)
Una nota allevatrice italiana a chi le criticava che allevasse solo per colore ha sempre risposto "nulla vieta ad altri di allevare secondo altri criteri, quali salute e longevità, io ho deciso di concentrarmi sul colore, ma tu puoi concentrarti su ciò che ritieni più giusto". Sì, questo è decisamente corretto.
Il fatto è che si vuole la pappa pronta.. e nessuno è disposto ad impegnarsi e mettersi in gioco per ottenere ciò che vuole, anzi, piuttosto si passa il tempo a criticare chi qualcosa fa, soprattutto chi non fa nulla per migliorare le cose critica chi invece un tentativo di miglioramento lo mette in atto.
I motivi, ancora una volta, sono ben lontani dai ratti..
Dunque si vogliono ratti sani, che vivano a lungo, possibilmente di bell'aspetto, di buon carattere, ma al tempo stesso si è contro chi alleva, si vogliono equiparare i ratti allevati ai ratti da pasto o da laboratorio, e si demonizza chiunque cerchi di fare una selezione perchè "tanto son tutte balle" et similia..
Non si nota una certa incoerenza in tutto questo? :/
Ognuno resti ben saldo alle proprie convinzioni, per carità, ma io voglio un ratto che viva 4 anni.. 5! Voglio un ratto che non passi la vita ad aver problemi.. lo voglio! Ed è solo tramite la selezione che si può raggiungere un simile traguardo, checchè se ne dicano..
La verità è che tale tipo di allevamento è appena iniziato, per certo ieri non c'era, avere pretese ora è ridicolo, si avanzano aspettative su un qualcosa che è appena nato e che avrà bisogno di anni per avere risultati veri e concreti, ma chi ha fretta? Chi lo critica? Non importa, chi invece nutre la sana speranza di migliorare le cose saprà avere la giusta pazienza, dedizione e determinazione nel procedere. :)
Non è impossibile e si comincia sempre da zero..
Si sa poi che gli allevatori cattivi col tempo lasciano il posto ad altro.. chi invece alleva davvero persevera e resiste.. perchè ha uno scopo più alto! :D